Quando l’ansia diventa un problema e perché viene l’ansia senza motivo? Quando l’ansia ci sorprende alle spalle senza una causa evidente, essa ha il potere di trasformarsi in una brutta bestia mascherata da preoccupazioni “lecite”, o almeno così le vogliamo percepire… Fino a quando non prende pieno possesso dei nostri pensieri, diventando in un’ingombrante compagna di vita.

Tanti pazienti mi chiedono: “Dottoressa, ma perché viene l’ansia senza motivo?”

Ecco, nel valutare l’ansia come disturbo – quando essa diventa padrona della nostra esistenza – è proprio il caso di domandarsi quali siano le soglie normali dei sintomi ansiosi, e quando invece l’ansia, scatenata da una semplice parola, da un gesto o da un imprevisto, diventa un vero e proprio ostacolo, un impedimento nella vita di tutti i giorni.

L’ansia è una normale reazione biologica e fisiologica agli eventi che capitano nel corso della vita, e il suo compito è quello di metterci in allarme facendoci reagire. Ma quando supera un certo limite – creando malessere, confusione, squilibrio – allora dobbiamo sapere come curare l’ansia per non trasformare la nostra vita in un affanno continuo.

Spesso confuso con gli attacchi di panico, l’attacco di ansia ne condivide alcuni sintomi, ma a differenza di questo può durare più a lungo. Puoi approfondire le differenze in questo articolo su attacchi di panico e ansia.

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Ansia sintomi fisici e mentali: l’ansia scatena 3 reazioni

Emotiva, fisiologica e cognitiva. 

Immagina di dover parlare in pubblico per una importante presentazione aziendale, oppure di dover discutere una tesi di laurea dopo anni di sudore e fatica. C’è tanta aspettativa, tanta quanto è il timore di deludere o di restare delusi da qualche intoppo.

Se di fronte a questi scenari avverti una sensazione di paura, l’ansia ha innescato una reazione emotiva

Se, poi, in una di quelle circostanze il tuo cuore inizia anche a battere all’impazzata, la sudorazione si fa intensa e il tuo stomaco sembra incastrato in una morsa d’acciaio, quella è una reazione di tipo fisico (o fisiologica).

E ancora, se inizi a pensare e a rimuginare su quanto sia impossibile farcela, raggiungere quell’obiettivo, superare la prova, stai sperimentando la componente cognitiva dell’ansia. Una condizione che innesca un tipo di ansia anticipatoria con preoccupazioni e pensieri negativi su ciò che potrebbe accadere in futuro. 

Quando l’ansia è normale?

L’ansia di per sé non sarebbe neanche negativa, i sintomi dell’ansia normale non interferiscono negativamente nel quotidiano. 

Anzi, al contrario, livelli normali di apprensione e preoccupazione, possono aumentare le prestazioni: migliorare l’attenzione, spingere a cercare e trovare soluzioni, motivare a lavorare per un obiettivo, percepire una potenziale minaccia nascosta. 

Come pure la tensione muscolare, la sudorazione, sintomi che sopraggiungono al pensiero di non riuscire a completare una qualsiasi attività, sono reazioni normali di quella che potremmo definire ansia da prestazione, solitamente legata a un nuovo inizio: un rapporto d’amore appena nato, una nuova scuola, un nuovo lavoro, ecc.

Chi non prova un po’ di agitazione e un senso di insicurezza all’idea del nuovo? 

Quando il cuore batte all’impazzata e la mente inizia a elucubrare tra “se e ma” di fronte al non conosciuto, al non esperito, è normale, è umano, siamo tutti fatti di emozioni che si accavallano, si rincorrono e ci scuotono continuamente. 

Normali livelli di ansia possono essere adattivi e utili alla vita quotidiana. 

Ad esempio, l’ansia per un esame imminente probabilmente spingerà a studiare meglio, oppure l’ansia di uno sportivo estremo potrebbe salvarlo da un rischio sottovalutato.

Questa non è ansia negativa, o meglio è un tipo di ansia che possiamo considerare una risposta naturale a quello che il nostro cervello percepisce come “pericolo”, “minaccia”, stato di allerta.

In queste circostanze, il cervello invia segnali al corpo che innescano una reazione tipica di lotta o fuga. 

Più che gestire l’ansia, in questi casi si tratta, semmai, di imparare a gestire le emozioni e a gestire lo stress, per mantenere un buon grado di autocontrollo anche nelle situazioni in cui veniamo messi alla prova. 

La capacità di superare brillantemente un colloquio di lavoro, una presentazione aziendale, un esame, un appuntamento con una persona appena conosciuta, sta proprio nel saper gestire al meglio le proprie emozioni.

Quando l’ansia diventa un problema?

Quando l’ansia diventa un problema significa che il disturbo – diagnosticabile – raggiunge livelli tali da danneggiare la persona e metterne in crisi prestazioni e risultati

Ma come accorgersi di essere oltre la soglia della normalità? Come rendersi conto che l’ansia è diventata un vero e proprio disturbo da curare?

I sintomi che dovrebbero mettere in allarme sono

  • la preoccupazione grave, persistente ed eccessiva
  • l’evitamento assoluto e radicale di quelle situazioni che provocano ansia
  • angoscia, compromettendo impegni e attività quotidiane. 

Si pensi, per esempio, a quando in seguito a un attacco di panico ci si assenta per giorni e giorni dal posto di lavoro, o a chi non esce di casa per settimane, temendo di star male e di non poter contare su nessuno.

I sintomi dell’ansia possono farti credere che stia davvero succedendo qualcosa di “terribile”

L’ansia arriva con una violenza sorda e inaudita, quando meno te lo aspetti. Chi ne viene investito, sperimenta un malessere che diventa fisico e che si può raccontare a parole, dopo che se ne va. 

Può avere diversi gradi di intensità. Può starsene lì, in agguato, tenere sempre sulle spine, come se dovesse accadere qualcosa da un momento all’altro, oppure può farsi sentire in modo più aggressivo ma episodico, occasionale. 

C’è chi convive con l’ansia e chi ne sperimenta i suoi attacchi quando si presenta un evento particolare, vissuto con una preoccupazione maggiore di quanto sia normale.

I sintomi dell’ansia si lasciano riconoscere molto facilmente, ma non tutti sanno individuarli e dar loro il giusto peso.

Solo quando diventano davvero troppo invadenti e allarmanti, ci si preoccupa seriamente dell’ansia e delle sue conseguenze. 

Come quando, per esempio, durante uno di quegli attacchi il respiro sembra strozzato da un nodo alla gola che stringe forte fino a indolenzire il petto. 

Oppure quando la paura diventa più forte della coscienza e della capacità di autocontrollo… e si crede di poter morire da un momento all’altro. E quello è già un attacco di panico.

Tante persone, in preda agli attacchi di panico derivati dall’ansia trascurata, corrono al pronto soccorso, fanno visite e controlli medici alla ricerca della causa primaria del loro malessere. Ma il più delle volte non ne esce proprio nulla.

Ansia rimedi immediati per recuperare l’autocontrollo (quando non è un disturbo vero e proprio)

Quando i livelli di ansia non sono tali da essere un vero e proprio disturbo, si possono mettere in atto delle strategie per controllare le proprie emozioni.

Un esempio su tutti potrebbe essere quello di chi non riesce a concentrarsi sul lavoro o sullo studio, a causa delle preoccupazioni e dell’agitazione che mordono lo stomaco e annebbiano la mente.

Questi sentimenti sono solitamente intensi e sproporzionati rispetto ai problemi e ai pericoli effettivi. E possono rendere invivibili rapporti sociali, la vita in casa e nell’ambiente di lavoro.

In queste condizioni risulta molto difficile mantenere l’autocontrollo e/o concentrare l’attenzione mentre si lotta contro pensieri negativi, paura o sensazioni fisiche spiacevoli.

Come superare il malessere dato da continui e fastidiosi sentimenti di preoccupazione?

Una delle strategie più efficaci per domare l’ansia, è quella di imparare a bloccarla prima che diventi eccessiva, per riportarla a un livello adattivo. 

Nel momento in cui inizi a fissarti su pensieri negativi tipo “Non posso farlo”, “Come faccio”, “Non ci riuscirò mai”, sfidali svuotandoli di significato, ridicolizzandone il contenuto. 

La sfida da vincere è quella di fermare il lavorio incessante dei pensieri negativi che fomentano l’ansia, sapendo che essi vengono alimentati solo dal tuo cervello ansioso. 

Quindi nel momento in cui i tuoi pensieri se ne vanno fuori strada, sfuggendo al tuo controllo, 

  1. fermati per qualche minuto focalizzando e visualizzando il momento presente 
  2. allontana i pensieri da passato e futuro, osserva dove sei e il momento in cui sei 
  3. identifica le situazioni che mettono ansia e affrontale invece di evitarle.

Ad esempio, se hai paura di parlare in pubblico, cerca situazioni in cui invece puoi parlare di fronte agli altri. Fossero anche le più banali. 

Nel tempo, allenando questa audacia con caparbietà, scoprirai che il disagio svanisce mentre affronti le situazioni che causano ansia.

Quando l’ansia diventa un problema, puoi trattarla con questi approcci

Che si stia seguendo o meno una terapia farmacologica, quando l’ansia diventa un problema si possono usare alcuni metodi molto efficaci per liberarsene. 

L’Ipnositerapia per la cura dell’ansia

L’Ipnositerapia può essere applicata da sola oppure affiancata a una terapia cognitivo comportamentale. 

Questa tecnica terapeutica aiuta a concentrare l’attenzione, a ripensare i problemi, a rilassarsi e a sviluppare un atteggiamento proattivo. Il cambiamento viene da dentro, dalla persona stessa fautrice del suo benessere che impara a stabilizzare grazie agli effetti dell’induzione ipnotica riportati nel quotidiano. 

Il Training Autogeno per il rilassamento del corpo

Questa tecnica agisce sul Sistema Nervoso Autonomo, quindi su organi involontari che non possiamo controllare volontariamente. Grazie agli esercizi di training autogeno rilassiamo il corpo, provando un senso di ritrovata serenità globale. 

La mente cura il sé con la Visualizzazione Creativa

La nostra mente è capace di visualizzare, ma non sappiamo di poterlo fare. Possiamo imparare a guidare i nostri pensieri affinché essi siano positivi e orientati all’obiettivo. 

Imparare a creare immagini consapevolmente

  • aiuta a ridurre ansia e stress
  • annulla il potere inibitorio che hanno le paure sulle nostre potenzialità
  • riprogramma il nostro inconscio in una direzione positiva. 

La Respirazione Profonda per gestire i sintomi dell’ansia

La respirazione superficiale spesso è breve e sincopata, mentre la respirazione profonda porta al rilassamento ed è un rimedio utilissimo per gestire i sintomi dell’ansia. Chiunque può imparare a respirare profondamente.

Ecco come praticare la respirazione profonda:

  1. trova un posto comodo e tranquillo dove sederti o sdraiarti
  2. inizia osservando il tuo respiro facendo dapprima un respiro normale 
  3. prova a fare un respiro lento e profondo (l’aria che entra dal naso deve darti la sensazione di circolare nella parte inferiore dell’addome  
  4. rilassa la pancia per sentirla espandersi ogni volta che inspiri 
  5. alterna più volte respiri normali e profondi
  6. concentrati sulle sensazioni che provi quando inspiri ed espiri in modo normale e quando invece respiri profondamente
  7. continua per diversi minuti, appoggiando la mano sull’addome.

Puoi praticare questa tecnica di respirazione profonda per 15-20 minuti ogni giorno. Ma puoi anche usarla per qualche minuto non appena ti accorgi che l’ansia inizia a salire.

Quando l’ansia diventa un problema, l’unico modo per uscirne è affrontarla.

Contattami senza esitare, se senti di aver bisogno di un supporto.