sognare di notte

I sogni in psicologia e in psicoterapia? Ecco come possono aiutare

Qual è il significato dei sogni in psicologia? Qual è la funzione dei sogni in ambito psicoterapico e come possono aiutare la persona assistita?

Innegabilmente, la dimensione onirica è affascinante perché ci lascia entrare in un mondo “sotterraneo” dove si nascondono immagini e significati non ancora emersi a livello cosciente.

Era così che Sigmund Freud intendeva i sogni, una porta socchiusa che lascia sbirciare nell’inconscio. Sia per lui che per Carl Gustav Jung, i sogni sono stati fondamentali, uno vero e proprio strumento di analisi. Anche se in modi diversi, come vediamo a breve. 

Non voglio farla troppo lunga perché la materia si presta davvero a tanta analisi, essendo diverse le scuole di pensiero in psicoterapia (e non è questo il contesto più adatto per parlarne). 

Qui mi concentro sul sogno come elemento molto presente nella nostra vita, non solo notturna ma anche come riflesso delle sue funzioni terapeutiche e, soprattutto, come aspetto significativo per la cultura popolare. 

donna depressa a letto

La depressione passa da sola?

La depressione non è una scelta, né una debolezza del carattere, ma una vera malattia che necessita di cure adeguate per ritrovare il benessere con il giusto supporto.

È vero che talvolta si possono vivere momenti di normale difficoltà emotiva, legati ad eventi esterni che condizionano temporaneamente l’umore. Tuttavia, se gli episodi depressivi mostrano una certa ricorrenza e danno luogo a sintomi invalidanti, è necessario intervenire affinché la depressione non diventi una condizione di vita che impedisce di vivere. 

L’episodio depressivo va diagnosticato sulla base di criteri standardizzati da uno specialista. Una volta riconosciuto, richiede un trattamento mirato e personalizzato.

buoni propositi nuovo anno

Propositi per il nuovo anno? L’81% non riesce a rispettarli (come sostiene uno studio dell’Università di Scranton)

Ogni anno è la stessa storia: la fine di un ciclo durato 12 mesi ci ispira a fissare nuovi obiettivi.
Mangiare più sano; fare più sport; smettere di fumare; perdere quei 5 chili ostinati; fare quegli esami che stai trascinando da mesi; finire il corso online che hai comprato e mai terminato; leggere tutti i libri che hai lasciato a metà; aggiustare l’anta dell’armadio… Insomma, ce ne sono tanti di propositi, tutti diversi a seconda delle priorità, dell’età e della condizione personale. Peccato che una ricerca condotta dall’Università di Scranton in Pennsylvania, negli Stati Uniti, rivela che un allarmante 81% non riesce a rispettare i propri propositi! Se ne hai fatti anche tu, e ti stanno a cuore, ecco qualche dritta per riuscire a realizzarli.

christmas blues - tristezza a natale

Tristezza a Natale, un’emozione ricorrente

“Il Natale mi mette tristezza”. È questo il sentimento, l’emozione che molte persone provano quando si avvicina il Natale, una festa che ci vorrebbe tutti più felici in una manciata di giorni, condizionati dalla tradizione di una ricorrenza che ci ricorda la nascita di Gesù, ma che per molti è solo l’occasione per fare incetta di cibo e rispolverare amici e parenti.

La malinconia del Natale in inglese si dice Christmas Blues, depressione natalizia, un’espressione che racchiude tutto il senso della tristezza a Natale, una malinconia che pervade molte più persone di quanto si pensi possibile.

Vediamo perché pensare al Natale mette tristezza, quando l’autunno lentamente entra nell’inverno e si avvicina dicembre.

riduzione ore lavoro

Lavorare meno per ridurre lo stress lavoro correlato e aumentare la produttività: funziona davvero?

Negli ultimi 3 anni, il cambiamento che ha coinvolto l’organizzazione del lavoro nelle aziende ha portato qualcuno a sperimentare la cosiddetta settimana corta, con una riduzione dell’orario lavorativo a 4 giorni settimanali con un complessivo di 25-32 ore a seconda delle esigenze. In alternativa, un’altra idea prevede la riduzione quotidiana a 6 ore di lavoro per i canonici 5 giorni. Alcune aziende nei Paesi Scandinavi, in Nuova Zelanda, in Giappone, in Inghilterra e in Australia, stanno già attuando il nuovo metodo, rilevando una maggior produttività e un modo per ridurre lo stress lavoro correlato dei dipendenti. Il principio pare essere quello di “lavorare meno ma con più qualità, stando meglio dal punto di vista fisico e mentale”. Ma può funzionare questo metodo? E quali sono i benefici per la salute?

donna stressata

Perché le donne soffrono di stress da lavoro correlato più degli uomini?

Le donne soffrono di stress lavoro correlato molto più degli uomini. Questo fatto potrebbe suonare strano, visto che alla donna, per antonomasia, si associa una vita più casalinga, con orari di lavoro diversi quando è anche mamma, e dunque meno soggetta ai ritmi massacranti dell’ufficio. Inoltre, grosso modo, la maggior parte delle volte le donne ricoprono ruoli diversi con minori responsabilità, e ciò significa che non hanno poi tutte queste rogne da portare a casa, a letto, la sera.

donna al computer esaurita dallo stress lavoro correlato

Come gestire lo stress da lavoro per evitarne le conseguenze  

Lo stress lavoro correlato è una condizione molto comune, riconosciuta dal D. Lgs. 81/08 e s.m.i., e con sintomi che possono diventare anche molto invalidanti. Ma ne conosciamo tutti i rischi? E come gestire lo stress da lavoro per evitarne le conseguenze? 

È proprio così: lo stress da lavoro correlato è una condizione molto più comune di quanto si pensi. Solo che non è sempre facile accorgersene o prenderne atto, al punto che si rischiano conseguenze sia fisiche sia psicologiche che sociali. 

Violenza sulla donna

Denuncia violenza sulle donne: perché è così difficile liberarsi degli abusi domestici?

Oggi vorrei parlare di un tema piuttosto attuale, anzi direi molto attuale: la difficoltà di denunciare la violenza domestica.

Sembra un paradosso ma è così: la donna vittima di abusi in casa, nel suo ambiente intimo, quello che dovrebbe rappresentare la sicurezza, non riesce a liberarsi del suo carnefice.

E infatti, un dato sconcertante è la mancanza di numeri certi sui casi di violenza domestica, perché purtroppo molte donne continuano a non denunciare, malgrado sia nota la frequenza con cui avvengono su scala mondiale (toccando milioni di donne in tutto il mondo), e nonostante i progressi fatti negli ultimi anni per sensibilizzare l’opinione pubblica e migliorare le leggi e i servizi per le vittime di violenza. 

In questo articolo esploreremo le principali difficoltà che le donne incontrano quando cercano di denunciare la violenza, e discuteremo di come possiamo lavorare per superare queste barriere e garantire l’accesso ai servizi per riprendersi dalla violenza subita.

donna sola che vive da single e guarda un bel panorama

Vivere da single, può davvero rendere felici?

Quanto può essere praticabile la scelta di vivere da single? Possiamo davvero fare a meno di una vita di coppia? 

Si dice che l’essere umano nasca per accompagnarsi, per amare e per riprodursi, ma cosa succede se vogliamo fare una scelta diversa da quella segnata dal mainstream?

Ne parlo in questo articolo, dove andrò anche a scomodare qualche dato tratto da alcune ricerche che hanno indagato sulla questione felicità e vivere da soli.

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