Il tempo, che sia pioggia, sole, caldo, freddo o umidità, può cambiare il modo in cui funziona il cervello. Infatti, quando si verificano cambiamenti nella pressione dell’aria, nella temperatura o nel tasso di umidità, il cervello reagisce producendo più o meno alcune sostanze importanti.
Queste sostanze sono i neurotrasmettitori, come la serotonina e la dopamina, che aiutano a regolare il nostro umore e il modo in cui ci sentiamo. Inoltre, il tempo può influenzare anche gli ormoni dello stress, come il cortisolo, cioè quelle sostanze che fanno sentire il corpo più teso o più rilassato.
Non è facile sapere quante persone ne soffrano, ma da uno studio pubblicato su Psychological Medicine possiamo farci un’idea di massima: circa il 30% di chi ha disturbi d’ansia sente i sintomi peggiorare quando il clima cambia. Soprattutto ansia e caldo si stringono in uno stretto abbraccio che mette a dura prova le persone più vulnerabili durante la stagione estiva.
Sono la Dott.ssa Elisa Cassi, psicologa e psicoterapeuta, e questo è il mio contributo su un argomento che mi vede coinvolta: l’ansia che aumenta quando arriva il caldo eccessivo e l’afa che spesso lo accompagna.