Cos’è la Sindrome della Crocerossina e cosa nasconde dietro la sua attitudine alla dedizione assoluta? La Sindrome della crocerossina – sebbene possa sembrare un modo di essere ormai entrato nel linguaggio comune – è un disturbo che può creare squilibrio e frustrazione in chi ci convive.

Ne sono più soggette le donne, forse perché per natura più predisposte ad accudire, a proteggere per quel senso materno innato… o forse perché più insicure e timorose della solitudine.

In questo caso, però, non parliamo di una semplice sensazione o emozione, ma di una vera e propria sindrome che, a lungo andare, può portare all’infelicità.

Sì, perché chi soffre della sindrome di Wendy, in pratica, tende a concentrare tutti i suoi sforzi per compiacere l’altro, perdendo la giusta misura della dedizione e finendo per ledere i propri bisogni.

Le relazioni affettive e amorose della ‘crocerossina’

Le relazioni affettive e amorose della crocerossina sono indicative della sua condizione.

Chi soffre di questa sindrome, infatti, sceglierà partner o amici che hanno sempre qualche carenza da colmare.

La Wendy della situazione salta su come un grillo se c’è da correre in aiuto di chi ha bisogno di lei. Di fatto, lei sente di esistere soltanto nella misura in cui riesce a portare il suo supporto.

Il compagno, o la compagna, perché anche gli uomini possono avere questa sindrome, diventa oggetto di cure e attenzioni illimitate, al punto da mettere sempre davanti il suo bisogno.

L’identikit del partner della crocerossina

La sindrome della Crocerossina si caratterizza proprio per la scelta del compagno da prendere sotto le proprie ali protettive.

Generalmente – e non dovrebbe stupire più di tanto – il compagno ideale è la persona ricoperta di problemi, anche se “biodegradabili”, però devono chiamarsi problemi, complessi, complicazioni.

Insomma, la nostra Wendy deve sentire che in qualche modo o misura la sua corsa all’oro deve costare la fatica meritata. Perché la fatica è segnale di dedizione e la dedizione ha pure il suo costo…

Ecco, allora, la conclusione che si cela dietro gli atteggiamenti della crocerossina che si prostra per migliorare la condizione del partner (o di una persona amica), per guadagnare riconoscenza e amore.

Questa modalità, però, non è destinata a durare a lungo.

I rapporti che nascono e crescono con il seme della moneta di scambio non possono dare appagamento a lungo andare.

Ecco perché, come sempre ripeto a chi si rivolge al mio supporto per uscire da queste relazioni così costringenti nel tempo, meglio elaborare il vissuto abbandonico e la paura di restare soli piuttosto che affannarsi in missioni che non hanno nulla a che vedere con l’amore.