Il disturbo bipolare può modificare profondamente l’esperienza soggettiva della persona che lo vive. Non solo nei sintomi, ma nel modo in cui sente, pensa, si percepisce.
La percezione della propria identità può cambiare. Anche il senso di stabilità emotiva, di sicurezza nelle relazioni e di controllo sulla propria vita può essere messo in discussione.
Le oscillazioni dell’umore, l’imprevedibilità dei sintomi e l’impatto sulla quotidianità influenzano il modo in cui ci si sente, si interpretano le proprie emozioni, e si gestiscono le relazioni.
Ma questa esperienza non riguarda solo chi riceve la diagnosi.
Anche partner, familiari e persone vicine si confrontano con questa condizione, per i cambiamenti emotivi che comporta, che mettono alla prova la tenuta delle relazioni, generando ora timori per non sapere con chi e cosa si avrà a che fare, smarrimento, senso di impotenza
Quando il disturbo entra nella vita di una persona, irrompe nelle relazioni di coppia, nel contesto familiare, la vita cambia.
È importante capire come ciascuno percepisce ciò che sta accadendo, con quali emozioni e quali significati, per affrontare insieme il percorso.
Conseguenze del disturbo bipolare: quali sono i sintomi che comporta
Chi convive con il disturbo bipolare, sperimenta oscillazioni emotive anche molto intense.
Durante le fasi maniacali, ci si può sentire euforici, pieni di energia, con pensieri accelerati e una ridotta percezione del rischio.
Durante le fasi maniacali, l’energia aumenta in modo anomalo:
- i pensieri corrono
- il bisogno di dormire si riduce
- le decisioni diventano impulsive.
Alcune persone si sentono invincibili, altre entrano in conflitto con chi cerca di fermarle.
Durante le fasi depressive, invece, prevalgono apatia, senso di colpa, perdita di interesse per qualsiasi attività:
- la stanchezza si fa pesante;
- la motivazione scompare;
- il giudizio su sé stessi si fa più critico;
- molti riferiscono un senso di vuoto costante e la convinzione di essere un peso per gli altri.
Questa ciclicità non è sempre prevedibile. E se non si impara a gestire con il giusto approccio, aumenta la percezione soggettiva di non avere controllo sulla propria vita. Anzi di perderlo completamente!
Dal punto di vista clinico, questa instabilità può essere descritta come una disregolazione dell’umore, legata a una compromissione nei circuiti cerebrali che regolano l’affettività e l’impulsività.
I sintomi non si fermano all’umore
Questi cambiamenti influenzano il modo in cui la persona percepisce tutta la realtà circostante.
L’instabilità emotiva, l’alterazione della percezione del tempo, la difficoltà nel regolare i pensieri compromettono anche le attività quotidiane.
Il disturbo bipolare compromette spesso la capacità di lavorare in modo continuativo, studiare, gestire responsabilità familiari o economiche.
Le conseguenze del disturbo bipolare che possono verificarsi, come la perdita del lavoro, le difficoltà finanziarie, i conflitti relazionali, aggravano la sintomatologia.
Lavorare, gestire le relazioni, occuparsi della casa o dei figli può diventare difficile. Il rischio di perdere il lavoro, di non riuscire a mantenere un ritmo stabile, alimenta il vissuto di fallimento.
Chi vive con il disturbo spesso alterna periodi di forte produttività ad altri di ritiro totale.
A livello psicologico, si attivano dinamiche interne di auto-svalutazione, sensazione di fallimento.
Questa discontinuità crea difficoltà pratiche, ma anche forti sentimenti di inadeguatezza.
Il senso di colpa dopo gli episodi acuti
Tra le conseguenze del disturbo bipolare, dopo un episodio acuto molti riferiscono un’ondata di colpa per i comportamenti messi in atto durante le fasi maniacali o depressive.
Le parole dette, i discorsi intrapresi, le spese impulsive, il tono eccessivo, le giornate passate a letto. Tutto questo può diventare fonte di sofferenza psicologica, disagio e sensi di colpa.
Si sviluppa una forma di “auto-etichettamento” in cui ci si definisce attraverso la malattia: “sono sbagliata/o”, “non valgo”.
Qualcuno reagisce evitando contatti e relazioni, chiudendosi in un silenzio per non dover parlare di sé e della propria condizione.
Questi pensieri non sono semplici reazioni, ma parte del quadro clinico depressivo.
La consapevolezza aiuta a ricostruire
Nel tempo, chi convive con il disturbo bipolare può sviluppare una maggiore comprensione di sé. Può riuscire a distinguere tra i sintomi e la propria identità, un passaggio fondamentale da fare con l’aiuto del sé osservatore e del non giudizio.
Uno degli obiettivi fondamentali del trattamento psicoterapeutico è proprio favorire una distinzione tra persona e disturbo, aiutare la persona a riconoscere che certi comportamenti sono sintomi, e non definizioni dell’identità.
Questo percorso, che ha comunque bisogno di essere guidato da uno specialista, può cambiare il modo di reagire agli eventi, il modo in cui controllarli. Può salvare la persona dall’abbandono della propria vita.
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